Il Gruppo Alpini

Il Gruppo Alpini

Gruppo Alpini “Gen. Pietro Zaglio”

Data Costituzione: 1964
Forza del gruppo al 31/12/2013: Alpini 128 – Aggregati 18
Forza del gruppo al 31/12/2014: Alpini 128 – Aggregati 18
Forza del gruppo al 31/12/2016: Alpini 130 – Aggregati 18
Sito del gruppo: www.gruppoalpinisalce.it
 

 
Capogruppo in carica
De Vecchi Massimo
 

 
Notizie storiche dal Gruppo
Il Gruppo fu costituito il 19 marzo 1964, ma ufficial­mente inaugurato con benedizione del gagliardetto il 25 ottobre 1964, a causa del lutto proclamato dall’A.N.A. per la catastrofe del Vajont.
 
Il Gruppo venne intitolato al gen. Pietro Zaglio, già comandan­te del 7° Reggimento Alpini e soprannominato il Papà degli Alpini che risiedeva a Col di Salce.Primo Capo Gruppo fu eletto il p.e. Giovanni Dal Pont che resterà in carica per dodici anni fino al 1975, lo seguiranno: p.e.Ezio Caldart dal 1976 al 1981, Decimo Colbertaldo dal 1982 al 1987, il p.e. Ezio Caldart verrà rieletto nel 1988.
 
Nel periodo 1966-1967 il Gruppo fu animatore decisivo per l’erezione di un monumento ai Caduti in guerra, progettista l’allora Capo Gruppo Giovanni Dal Pont, con Mario Dell’Eva segretario del Comitato (questi venne nominato segretario del Gruppo nel 1964 incarico portato sin oltre il 2000). Tutte le forze associative e politiche della zona, unitamente alla popolazione, vennero coinvolte nell’iniziativa.
 
Sempre su progetto di Giovanni Dal Pont – Capo Gruppo Ezio Caldart – gli alpini e la popolazione di Salce e Bes eressero nel 1981 una cappellina cimiteriale, che serve anche da cella mortuaria, e con loculi per i Parroci della Parrocchia di Salce.
 
Durante il mandato del Capo Gruppo Decimo Colbertaldo, dopo anni di ricerche, venne trovata una sede, sistemando una casetta in Col di Salce con un contratto novennale che, purtroppo, alla scadenza non verrà rinnovato.Ma intanto maturò l’iniziativa di un’altra sede, assieme all’U.S. Salce, Soc. Bocc. Piave e A.V.I.S. Salce.
 
Fra le iniziative che sono diventate tradizione si annotano la Befana Alpina, iniziata nel 1968 e proseguita fino al 2001 per 34 edizioni consecutive; la gita d’autunno (che si può considerare popolare): ha sempre raggiunto almeno 100 partecipanti, ma in qualche edizione ha sfiorato le 200 persone; la gita di primavera, che si può definire culturale, limitata ad una cinquantina di partecipanti e che ha toccato tante regioni italiane: Piemonte, Liguria, Lombardia, Emilia-Romagna, Toscana, Marche, Umbria e nel 1999 il Lazio, con tappa a Roma e udienza papale.
 
Anche per entrare nel nuovo spirito dell’Associazione Alpini, si è cercato di costituire una squadra di protezione civile, organizzando esercitazioni in loco ed a carattere comunale e provinciale. Alcuni volontari hanno partecipato ad opere di soccorso nel Piemonte alluvionato (Asti, Mondovì), in Val d’Aosta nel dicembre 2000. Il Gruppo ha organizzato anche serate corali e concerti a scopo benefico ed ha dato una mano tangibile per altre iniziative a sfondo sociale, come la giornata alimentare o quella dell’A.D.M.O.
 
Nel 1964, su iniziativa di Mario Dell’Eva, venne iniziata la pubblicazione di un notiziario, dapprima di Gruppo e ciclostilato, poi anche sezionale e stampato, dal titolo “Col Maòr” che ha riscosso e riscuote considerazione non solo nella Sezione, ma anche in sede nazionale e fra le Sezioni A.N.A. all’estero. Redattore il fondatore Mario Dell’Eva, mentre direttore responsabile è stato Adriano Padrin. Il giornale ebbe anche un riconoscimento ambito al 1° Concorso della Stampa Alpina di Brescia.
 
E si ritiene opportuno, anche per dovere di cronaca, segnalare che Mario Dell’Eva è sempre stato l’addetto stampa della Sezione e per un certo periodo fece parte del Comitato di redazione del nostro giornale “L’Alpino”.
 
Dopo anni di vice presidente della Sezione e anche segretario, nel triennio 1996-1998 fu nominato presidente della stessa. Egli ha curato tre edizioni della storia della Sezione di Belluno; ha curato la storia del Battaglione Alpini di Belluno, del 7° Reggimento Alpini in collaborazione con Adriano Zenari, la storia della Divisione Alpina “Pusteria” e il libro “Visentin cent’anni di un rifugio”.
 
Negli interventi a carattere locale si deve segnalare il ripristino della vecchia fontana in pietra di Giamosa e l’apporto per la sistemazione di quelle di Salce e di Col di Salce, la sistemazione di un tronco di strada a Canzan e un intervento conservativo per il capitello di Peresine (Giamosa) e alla scuola elementare di Giamosa.
 
Alla costituzione del gruppo i soci erano 57, hanno superato i cento nel 1969 e nel 2000 erano 154, oltre a 27 soci aggregati.