Vincenzo Carlin

Di Salce (Loc. Spin). Zio di Alvio e Bruno Carlin e di Gino e Vincenzo Tavi. Quest’ultimo ha ereditato il nome per perpetuarne la memoria.

Dai documenti rileviamo in sintesi:

“Nato il 07.05.1894, di Domenico e Elena Fiabane. Celibe. Manovale. Soldato del 56° Reggimento di Fanteria (Brigata Marche), dal 16.11.1914, disperso nel fatto d’armi di Valle di Böden (Laghi dei Piani), il 19.08.1915. Concesse due medaglie a ricordo della Guerra 1915-18”.

La Brigata Marche (55° e 56° Reggimento Fanteria) era incorporata nella 2ª Divisione (Fronte fra Valtravenanzes e Monte Piana in Cadore), I° Corpo d’Armata, 4ª Armata (fronte dolomitico).

Vincenzo Carlin (a 19 anni) e la sorella Oliva (17) in occasione della visita di leva

Lo scenario, dove avvenne la scomparsa del nostro, è la Conca dei Piani (Lago Böden), situata a Nord-Est delle Tre Cime di Lavaredo, alla quale si può accedere dalle forcelle: Pian di Cengia, dei laghi, di San Candido, ecc., ora provincia di Bolzano, allora territorio austriaco.

Da pubblicazioni riportiamo: “dopo alcune azioni di pattuglie nei giorni precedenti, il 14.08.1915 il 1° Battaglione rincalzato dal 2° (56° Regg.), partendo dalla forcella Pian di Cengia, attacca e conquista le posizioni avversarie dei laghi di Böden. Con questo importante successo si apriva la strada all’azione del Gruppo Padovin (Ten.Col.  Comandante 56°) verso la forcella di San Candido (Innich Riedel).

Il 1° Battaglione del 55° venne fatto avanzare insieme con la 5ª Compagnia del 56° e con gli alpini della 96ª. L’attacco fu sferrato il 19 Agosto e ripetuto tre volte ma alla fine furono respinti”.

Visto che i dati documentati coincidono con quelli delle azioni, è verosimile dedurre che Vincenzo sia disperso durante lo scontro di forcella San Candido. E’ da considerarsi morto e non ritrovato o più probabile non identificato, ignoto.

Della Brigata Marche parlerò ampiamente più avanti, dato che sei dei caduti facevano parte del 56° Regg. ed uno del 55°; altri vi fecero parte.